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Con le quali parole si tocca forse scherzosamente quel po’ di vizietto di gola, da cui la severa Elisabetta sembra non andasse immune.1

In autunno la Duchessa si recò a fare dei bagni e ne ebbe un grande ristoro.2L’anno successivo (1491) passò senza alcuna relazione notevole, tranne il viaggio del Marchese ad Urbino, nel luglio. Isabella in quell’anno aveva avuto grandi svaghi, prima pel fastoso matrimonio di Beatrice col Moro, cui assistette a Milano, poi per quello di Alfonso d’Este con Anna Sforza3.

Il marchese Francesco era aspettato un’altra volta in Urbino nel gennaio 1492, come si ricava da una lettera di Elisabetta del 9 di quel mese, che è a stampa4. Ma sembra che quel viaggio non si effettuasse allora, perchè nelle lettere del 4 febbraio e del 3 di marzo, quest’ultima molto affettuosa, la Duchessa si mostra sempre impazientissima di rivedere il fratello.5. La corrispondenza mantenevasi

  1. L’8 dicembre ’90 Isabella raccomanda alla cognata di non mangiare più quelle cattive cose, di che la vedeva ghiotta. Essa pure, la Marchesa, s’è corretta, con beneficio della salute. In fatti il 18 agosto la madre rimproverava Isabella di procurarsi del male col soverchio appetito per le frutta "et altre cose triste".
  2. In una lettera del 13 dicembre ’90 dice che i bagni le hanno fatto così bene, che le pare "veramente esser resusitata da morte a vita".
  3. Vedi le succitate nostre Relazioni con gli Sforza, pp. 13 e segg.
  4. FERRATO, op. cit., pp. 62-63.
  5. FERRATO, op. cit., pp. 65 e 67.