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apreso a la pta M. Duchessa per contento et refrigerio de S.S. et chi avisasse la Ex.V. de quanto accadesse in questa parte".

Se il Calandra era disposto ad un pronto ritorno, ciò non garbava punto ad Elisabetta, che non poteva fare senza quel servo devoto, quell’esperto consigliere. Essa riuscì a trattenerlo sino alla fine di giugno1. Un altro personaggio della corte di Mantova, che non sappiamo se venisse ad Urbino col corteggio nuziale o dopo, prese invece commiato in fin d’aprile. Era il ballerino Lorenzo Lavagnolo2. Egli voleva già partirsene da Urbino ai primi

  1. Commendatizia di Guidubaldo a favore del castellano, in data 29 giugno, e lettera della Duchessa del 30 giugno.
  2. Lo abbiamo già veduto nominato nel 1483 da Violante de’ Preti. Egli fu per alcun tempo alla Corte degli Sforza, dopo aver servito in quella dei Gonzaga. La marchesa Barbara lo diceva "maestro sopra ogni altro" nel "mestiero del danzare". (v. MOTTA, Musici alla corte degli Sforza, Milano, 1887, pp. 39-40; estratto dall’ Archivio storico lombardo). In seguito tornò a Mantova. E di là il Marchese lo mandò a Ferrara per istruirvi nella danza Isabella, Beatrice e Lucrezia d’Este. Abbiamo un amore di letterina auografa d’Isabella undicenne, in cui scrive al suo fidanzato mantovano: "Cum quanto amore et diligentia se sia portato cum nui Lorenzo Lavagnolo familiare de V.S. in dimostrarmi de le virtù del suo danzare, nol poteria descrivere a quella, ma l’opera che rimane presso me et queste altre mie sorelle ne rendeno qualche testimonianza", onde raccomanda con molto impegno quell’"affictionatissimo et sviserato servitore de V.S." (Ferrara, 27 febbraio 1485). Ed infatti nel Registro delle spese dell’Archivio Estense (Conto generale, iii, 1485. c.xviij) trovasi una partita "per manifatture date per fare una festa composta per Laurenzio Lavignollo ballarino per le ill.me fiolle del prefato n. S.". Nel dicembre 1486 il Lavagnolo fu richiesto dai Bentivoglio per le feste che dovevansi tenere in Bologna nel gennaio successivo, in occasione delle nozze di Annibale Bentivoglio con Lucrezia d’Este. Si comprende da tutto ciò che il Lavagnolo era un ballerino valentissimo e ricarcato.