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e ripetute dagli storici urbinati1, è avvezzo a tener per fermo che Guidubaldo fosse impotente. E invero le attestazioni sono di tal natura, a noi sembra, da non ammettere dubbio, e la Duchessa medesima ebbe a confessare la cosa2. Ma non prima del 1502, anno della usurpazione di Cesare Borgia, come del resto accenna il Bembo stesso. Durante quei quattordici anni, l’impotenza del Duca rimase segreta, altrimenti sarebbero stati inconcepibilmente offensivi i distici con cui Dario Tiberti dedicava a Guidubaldo il suo poema De legitimo amore3. Nulla d’inverosimile, del resto, che nel 1488 Guidubaldo, sedicenne e tenuto

  1. Vedi BALDI, Guidobaldo, I, 101 e segg. e 127-28; UGOLINI, op.cit.,II, 62 e segg. Di là la notizia passò negli storici generali.
  2. SANUDO, Diarii, IV, 568.
  3. ZANNONI, De legitimo amore poema di Dario Tiberti (Cod.Vat.Urb.767), Roma, 1891, p.70, n.3; estr. dai Rendiconti dei Lincei.