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della comitiva mantovana, e delle cortesie e premure da cui Elisabetta era circondata.
Lassando adunque stare li honori et dimonstrationi facte a Ma quando erano qua lo illmo S.Zohanne et quelli mag. zentilhomini et zentildonne, dirò solamente le cose accadute dopo. Lo illmo S. Duca et S.Octaviano per mitigare el dolore che hebbe Ma Duchessa per la partita de la compagnia, la condusseno a Fossimbruno, loco veramente ameno et delectevole per quello piano dove ogni dì se cavalcava et staseva in exercitij. Po’ retornati quà continuamente stanno in apiaceri de sonare et ballare, et ogni zorno quando è bon tempo montano a cavallo et vanno hora a Sto Donato, hora a Sto Antonio et per la terra; et spesso fanno de le cene fra loro et la maga Ma Emilia del Sr Antonio, et finalmente non pensano mai in altro si non in fare cosa grata a la pta Ma, e la illma Ma Agnesina gli fa quella bona compagnia che se la gli fusse sorella.
De lo illmo S.Duca non poteria scrivere l’amore gli dimostra e le careze e feste che gli fa, et pare non sapia vivere senza lei et ogni dì gli dona qualche zolia, et adesso ha mandato a Fiorenze a farli fare certi altri brocati per veste et ha dicto de volerline fare un de brocato d’oro et raso morello, taliata a scalioni et quelli da un capo a l’altro caricati tutti de perle, che serrà bellissima cosa. Unde, Sr mio, V.S. può vivere contenta de haverla molto ben maretata; et hanno questi Sri commesso a tutti li officiali suoi che la obediscano come le persone loro, nè gli manca a fare in tutto Ma consolata si non una cosa, ch’è la presentia de V.Ex. la quale ogni dì nomina più de cento volte cum tanta carità e tenereza che ’l pare due anni non l’haver veduta.