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amato teneramente dalla Duchessa e del quale ebbe a tessere un magnifico elogio1. V’eran pure Girolamo Stanga, che fungeva da amministratore2, lo scalco Filippo Andreasi, che ordinò il banchetto nuziale e si fece grande onore<ref>A lui accenna, come vedemmo, anche il Capilupo. Il menzionato Girolamo Stanga scrive, in data 12 febbraio, del banchetto nuziale dell’11: "Questo pasto è stato veramente sumptuoso et ben ordinato, ma intervenendo in questo l’honore de V.Ex. non posso tacere che non ge lo significhi. Tutta questa corte dà lo vanto a

  1. Bellissima è, a questo proposito, una lettera, tutta autografa, di Elisabetta al fratello, che va riferita intera, poichè è anche nuova ed eloquente prova del grande affetto e della reverenza che la Duchessa nutriva verso Francesco.
    Ill.mo S. mio Patre,


    Se questi dì non scrito a la Ex.V. de mia mane come era el debbito e desiderio mio ne avrà per excusata, perchè solamente è proceduto per non me avere sentito tropo bene et perchè scio che da altri haverà inteso al giongere nostro qui e le feste ch’è stà fate. Non dirò altramente si non in avisarla come non ho preso quello piacere de queste cose che averia fato se gli fusse stato la S.V., et se non sperase de vederla presto non me poteria allegrar; però la prego volìa atendermi la promesa, che la ne farà gran piacere a lo ill.mo Sr mio consorte et Sr Octaviano, quali più volte ànno dito che vorìano fuse stata qui la S.V., dove l’aspetamo ogni modo, ritornato a Mantua lo illmo m. Jov. nostro fratello.

    Non bisogna ch’io raconti a la S.V. de quanta fede et servitù sia stato el castellano a le bone memorie de li illmi S. nostro Patre et Madona nostra matre et poi a noi soi fioli, perchè la n’è benissimo informata: ma per la grande obligacione che gli ò specialmente per averme alevata et servita cum tanto amore me pare mio debito recomandarlo a la S.V. et pregola de core che la voglia per mio amore averlo per recomandato, che una cosa non poterla in questo mondo havere più grata de la S.V. El S. mio consorte se recomanda, el Sr Octaviano et io per mille miara de volte.

    Urbini, 19 febr. 1488.

    La vostra obediente fiola
    ISABETA DE GONZAGA de m.p.

  2. Abbiamo qualche lettera di lui. In una del 14 febbraio ’88 accusa ricevuta di 200 ducati e prega d’averne almeno altri 150, indispensabii pel ritorno della comitiva. "Sono accadute de molte spese che non se hanno potuto evitare per honore de la S.V., como poi intenderà par el conto tenuto".