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Partessemo er mercordì a nostre spese con el più sagurato tempo de noza non vedessi mai, et non fu troppo felice zornata, perchè la Zenevria Boscheta sinistrandose el cavallo si dislocò un pede. Arrivassimo al Cesenatico, passato prima el Savio, Bellaere et Aquamorta, a le XXIII hore, dove Ma Duchessa adimpì el desiderio de allogiare una volta a la hostaria, ma non senza pentire perchè lì anchora carestia de allogiamenti facessimo penitentia in lo dormire; nel resto stessemo ben per la provisione che li havea fatto lo illmo Sr Octaviano.

La zobia venessimo a Rimino et quello Sre ce fece incontro più de duoa milia et ne ricevette con bona cera et a tutti ce fece gran honore de spese e allogiamenti.

El venerdì giongessimo nel teritorio, et Madona, lo ill. Sr Octaviano et io allogiassemo in uno castello chiamato Colbordoli propinquo ad Urbino otto milia; el resto de la comitiva, da le gentildonne in fora che remasino con noi, allogiorno in tri castelli circumstanti a quello uno milio, nominati Talachio, Coldazo, et Montefabrio, dove secondo el paese ognuno stette bene.

El sabato che fu a dì nove giongessimo quà circa le XX hore et ce venne incontro più di due milia lo illmo S.Duca coi doi oratori del Papa, lo illmo Zohanne vostro consorte1, el Sre perfetto2, el filiolo del Sr da Camerino3 et uno messo del Mco m. Zohanne Bentivolio con molti castellani e gentilhoumini, et intrassemo per la porta del Monte dove erano XIII scuderi vestiti de seda con li bastoni in mano, che venero a la staffa de Madonna Duchessa, la quale montò lì presso la porta suso el Villano4. Da essa porta fin al palazzo erano coperte otto arzeate de verdura che

  1. Giovanni Sforza, il fidanzato di Maddalena Gonzaga.
  2. Giovanni della Rovere, marito di Giovanna, figliuola di Federico Montefeltro, e padre futuro di Francesco Maria.
  3. Probabilmente Venanzio, figliuolo di Giulio Cesare Varano.
  4. Nome del cavallo destinatole per l’ingresso solenne.