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in tutta l’Europa civile, doveva entrare pochi anni dopo una Gonzaga, la leggiadra e buona Elisabetta.

Ma il matrimonio e la partenza per Urbino non susseguirono immediatamente al contratto; vi fu anzi tra mezzo un lasso non breve, circa 17 mesi. Di questo tempo abbiamo solo un documento che merita qualche riguardo, la lettera, cioè, con cui Elisabetta e Maddalena pregano il fratello di accordare la consueta provvigione alle loro famiglie. E’ del 23 novembre 1487. Le due fanciulle fanno presente il bisogno loro a Francesco con molta grazia e gentilezza: "Hora sono cinque mesi, esse dicono, che [i famigli] non hanno habuto denari et tutti se trovano mala consolati, maxime quelli che sono agravati de familia, et etiam tutti li altri maschi et femine, li quali hano bisogno provedersi per lo inverno et hanno altro modo che di questa provisione". Evidentemente sin d’allora le due fidanzate avevano famiglia divisa; in altri termini avevano costituita, come si direbbe oggi, la loro casa.

Il 1° febbraio 1488 Elisabetta partì da Mantova ed il 9 giunse ad Urbino. Il giorno 11 febbraio fu celebrato il matrimonio e quindi ebbero luogo sontuose feste. Su tutto ciò le informazioni degli storici sono scarse ed erronee1,

  1. Il primo a mettere il piede in fallo è il BALDI, Vita di Guidobaldo, I, 100-101, che fa viaggiare insieme le spose, Maddalena ed Elisabetta, in ottobre. Questa contemporaneità del viaggio non è punto vera, e quel che è peggio, è falsa la cronologia. Il REPOSATI, Della zecca di Gubbio, I, 296, dice che il matrimonio di Elisabetta fu concluso alla fine del 1488 ed effettuato nell’autunno del 1489 e che nel tempo stesso vennero le nozze di Giovanni Sforza. Senza determinare il mese, ma nel 1489, pone le dubbie nozze l’UGOLINI, op. cit., II, 62; il DENNISTOUN, Memoirs of the Dukes of Urbino, I, 297, le fa seguire nell’ottobre del 1489.