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stano solicite a l’imparare le littere et etiam al lavorare, e se lassano governare cum bona facilità e volentieri quando se voleno dar piacere elle montano suso el cavalletto suo, l’una in sella e l’altra in gropa e se ne andemo a solazzo per la possessione; sempre però con persone dredo al cavallo chi li teneno, e po nuy dredo cum la careta. Esse ne piliano mo’ tanto piacer de questo cavalino che non se poria dire, ni V. Ex. li potea dar cosa più grata a loro. Spero, ill.mo S., che mediante la gratia di Dio le cose ogni zorno succederano in meglio, ita che la Ex. V. remanerà satisfatta, a la cui gratia continue me racomando.

Porti III augusti 1481

Devota servitrix
VIOLANTE DE PRETIS.1


Chi fossero i precettori che insegnarono lettere ad Elisabetta e alle sorelle non è dato asserire con precisione. Forse esse erano troppo piccine perchè di loro si occupasse Mario Filelfo, che insegnò ai figli del Marchese dal 1478 all’802. Oltre a Crsitoforo de’ Franchi, di cui parleremo in seguito, ne ebbe invece cura il maestro che successe immediatamente a Mario, quel veronese Colombino, che ha legato

  1. Frequenti sono le notizie, date da Violante, delle piccole Elisabetta e Maddalena; ma di non molto interesse per noi. Rileviamo solo quanto essa scriveva il 23 febbraio 1483: "Heri ad hora del disnare zonse qua il Mco Lorenzo di Medici et a la venuta sua mi fece intendere per Lorenzo balarino (il Lavagnolo), che volea visitar le Illme Dne mie ... Le quali si li venneno contra fin fora de l’usso de la sua camera et lo conduseno dentro et lo fecero seder in mezo et stato cusì per un poco, el pto Lo. gli disse che V. Ex. havea una bella ricchezza de fioli et poi se tolse licentia..." Il Magnifico era venuto allora nell’Italia superiore per il congresso degli alleati a Cremona, contro i Veneziani. Cfr. REUMONT Lorenzo de' Medici, Leipzig, 1883, II, 189.
  2. Su ciò vedi i documenti da noi prodotti nel lavoro I Filelfo e l’umanismo alla Corte dei Gonzaga, nel Giorn. storico della letteratura italiana, XVI, 195-207.