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integralmente al pubblico, con le opportune illustrazioni, ci sarebbe sembrato di venir meno al dover nostro e di adoperare non diversamente da chi, avendo la ventura di possedere delle gemme di raro splendore, le incastonasse così poco acconciamente, le une addossate alle altre, in un vile metallo, da non farle figurare più che se fossero dei pezzi di vetro.
Uno spediente solo si offriva agevole e buono: rinunciare al grande operone complessivo e trattare il soggetto in una serie illimitata di monografie, più o meno estese, ognuna delle quali illuminasse un periodo della vita di Isabella, o qualche sua relazione più cospicua, ovvero un individuo od un gruppo d’individui a lei più famigliari. Così infatti si fece. In questo modo, alla spicciolata, noi possiamo raggiungere l’intento nostro, possiamo nutrire, cioè, la speranza di veder pubblicato un giorno tutto il materiale raccolto con quel corredo ampio di illustrazioni che meglio d’ogni altra cosa è atto a rilevarne il valore.
Preceduto da parecchi scritti del Luzio solo1, e da
- ↑ Lettere inedite di Paolo Giovio tratte dall’Archivio Gonzaga. — Mantova, Segna, 1885; per nozze Asdrubali-Giraldi.
Vittoria Colonna. — Mantova, 1885; nella Rivista storica mantovana, vol. I.
La morte d’un buffone; nella Gazzetta di Mantova, 16 nov. 1885, poi riprodotto con aggiunte nella Strenna dei rachitici di Genova, a. VIII, 1891.
Lettere inedite di fra Sabba da Castiglione. — Milano, 1886; nell’Archivio storico lombardo, vol. XIII.
Federigo Gonzaga ostaggio alla corte di Giulio II. — Roma, 1887; nell’Archivio della società romana di storia patria, vol. IX.
I precettori d’Isabella d’Este — Ancona, Morelli, 1887; per nozze Renier-Campostrini.