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d’Atri scrive al Marchese il 24 novembre 1497 che Isabella aspetta di sbrigare una pratica, perchè «domane alle 13 hore è la coniunctione sive combustione de la luna». Il 2 nov. ’99 da Ferrara le mandava un giudizio Stefano della Pigna, nel quale, tra l’altro, si pronosticava la nascita, per l’anno dopo, d’un maschio ... e infatti nacque Federico. Per altre relazioni astrologiche del Pigna col Marchese, vedi GABOTTO, B. Manfredi, pp. 36-38, il quale produce anche altri documenti astrologici mantovani posteriori a quel tempo. Persino quando morì alla Marchesa, con suo gran dolore, la cagnolina Aura, ed ella le ordinò una «bella sepoltura», volle «metere di sua mano la prima pietra a XX hore per calculo astrologico!» Lettera di G.I. Calandra a Federico del 30 agosto 1511.</ref>.

Il 1495 non ci reca grandi novità nei rapporti dei Gonzaga con Urbino. Nelle vicende politiche e nella guerra di quel travaglioso anno ebbero parte, con varia fortuna davvero, tanto Guidubaldo quanto il Marchese di Mantova. Quest’ultimo non mancò di descrivere anche alla Duchessa d’Urbino, col lirismo di buona fede dei primi giorni, quella ch’ei credeva vittoria del Taro1, e certamente la buona sorella se ne sarà compiaciuta. Essa aveva mandato a Francesco, alcuni mesi prima, un artista di rare doti per nome Adriano, intorno al quale, purtroppo, non siamo in grado di dare alcun schiarimento. Egli era nientemeno che scultore, medaglista, poeta, improvvisatore e suonatore di lira! E pare che in tutte queste cose fosse meglio che mediocre, poichè Elisabetta, non certo facile di gusto, se ne appagava.

  1. Lettera 16 luglio ’95 pubblicata da noi nell’articolo Francesco Gonzaga alla battaglia di Fornovo, Firenze, 1890, pp. 21-22; estratto dell'Archivio storico italiano.