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Il giudizio, seppur capitò, stette gran tempo a venire, chè il 15 ottobre ancora non era finito; ma Ottaviano aggiungeva in nome del suo astrologo che la Marchesa «si guardi nel sexto mese dal dì de la natività sua et ne l’ultimo quarto de l’anno de dicta natività»1. Atterrita alquanto da queste così precise indicazioni, Isabella si astenne per qualche tempo dal correre troppo a cavallo; ma poi il suo buon senso o la sua brama giovanile di trastullarsi trionfarono, ed ella ritornò, in barba all’astrologo, a quelle abitudini di amazzone, che furono una delle sue maggiori passioni<ref>Indizi posteriori delle credenze astrologiche della Marchesa non mancano, ma tutto induce a credere che essa vi si lasciasse andare più per abitudine che per vera e salda convinzione. Jacopo

  1. Maestro Jacomo era d’umore balzano; e l’Ubaldini, scusandosi con Isabella se il giudizio tardava troppo, dice che «havendo a far cum simili cervelli quale el suo bisogna aver patientia...» Avrebbe potuto ordinare il giudizio a un altro astrologo, Mre Paolo, «ma per essere impedito in questa permutazione de soi benefitij et asumptione sua a lo Episcopato de Fossombrone non li haveria possuto attendere per niente». Questo astrologo era indubbiamente Paolo di Middelburgo, olandese che avendo dovuto fuggire dalla sua patria, riparò prima in Padova, ove insegnò nello studio, quindi in Urbino. Quivi fu protetto da Federico e da Guidubaldo, ed essendo egli ecclesiastico fu nominato abate di Castel Durante (Urbania) e poi il 30 luglio 14949 vescovo di Fossombrone. Presiedette al Concilio Laterano (1512-1518) e morì nel 1533. Di lui Bern. Baldi scrisse una biografia tuttora inedita, che si legge in un codice della bibl. Boncompagni in Roma. Copiose notizie diede del nostro vescovo e astrologo G. UZIELLI, Paolo Dal Pozzo Toscanelli iniziatore della scoperta d'America, Firenze, 1892, pp. 108 segg. Riferisce l’Uzielli che il Paciolo, dedicando nel 1494 a Guidubaldo la sua Summa di arithmetica, scrive a proposito dell’astrologia: «De la quale el principe oggi fra mortali è il Sr Ottaviano vostro barba, insieme con il Rev. Vescovo foro-sumproniese Paolo de Mildeburgo» (p.112)