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48 | elegie |
Turbinar del disastro i segni sparsi
vedo ne l’ombre. Il vapor romba: un cozzo
fulmineo d’inferno: uno schiantarsi9
di carriaggi e ferramenti. Mozzo
in due sfasciasi ’l treno. Ardon rottami
e corpi. Co ’l fragore alto un singhiozzo12
d’agonie va. Che orribili richiami,
taciturna Piacenza e voi nebbiose
rive del Po, percossero i velami15
muti del cielo! Erano speranzose
famigliuole, mariti erano e padri
e fidanzati, eran fiorenti spose18