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192 | poemetti guerreschi |
ell’aprì gli occhi a la legge che agguaglia,
ciascun giogo d’umana sudditanza
81ne la fraternità de la battaglia.
Quella fede ch’è sol forte abbastanza
quando davanti al tripode idolatrio
84il martire ne afferma la costanza,
le franchigie così del suolo patrio
munìa: chè, dove rondano i predoni,
87guai a la casa se indifeso è l’atrio.
E tu bensì mentre a l’ascesa sproni,
o socïale idea, pacata e bella
90del tuo raggio il pensiero alto coroni: