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Alla madre del poeta | 149 |
O giorni che il crepuscolo sigilla
di silenzio e d’oblìo, quando l’ardore
69del sacrifizio in cor più non assilla!
O vedove contrade, poi che il fiore
eletto a coronare, il nembo sperde,
72la nobiltà del popolo e il valore!
Del canto che fioriva l’età verde
rimembrando il miracolo qual era
75la mente mia per poco non si perde.
L’ingenuo costume e l’indol fiera
nel sangue armonioso una tenzone
78rendeano qual di luci a primavera.