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66 | Luigi di San Giusto |
prorompe allora la poveretta,
o tanti indarno miei sparsi sospiri! |
Pure nessun disprezzo, nessun’offesa bastano a cancellarle dal cuore quello sciagurato amore. I tentativi di ribellione sono deboli e brevi. Si contenta di vivere temendo, in amara gelosia, purchè a lui non spiaccia la sua pena. Stentare per lui è più dolce che gioire per altri. Quando la gelosia la preme troppo, ella chiama a sè la speranza e la fede, per vincere la crudele nemica. Ma il suo bisbetico signore l’accusa di avere detto non so quali parole contro di lui.
Ella che lo ama tanto! Per convincerlo, Gaspara fa i giuramenti più solenni. Le sia per sempre tolto d’amare; non veda mai più l’adorato volto di lui; e gli uomini e la fortuna le siano avversi! No, ella non fece e non disse mai cosa meritevole dello sdegno di lui!
Il suo tiranno invece non vuole ascoltare giustificazioni nè a voce nè per iscritto; le proibisce anzi di scrivere; ciò le sembra strazio nuovo e non usato.
Intanto, dopo questi sdegni finti o veri, dopo