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54 Luigi di San Giusto

musa si acqueta in uno stupore doloroso. Ella non trova accenti per lagnarsi; i versi le sembreranno troppo freddi, indegni di esprimere un così alto dolore.

Dopo quei primi giorni di profondo sconforto si fa nell’anima sua una specie di reazione. Dunque davvero egli è partito. L’amor suo non valse a trattenerlo; è lontano, forse infedele. A che le serve tutto ciò che ha patito? a che la menerà quella sua passione? Gaspara fa delle riflessioni malinconiche sui casi suoi, e le pare opportuno ammonire le altre donne, che non si lascino, come lei, inveschiare così perdutamente d’amore.

Voi che novellamente, donne, entrate
in questo pien di tèma e pien d’errore
largo e profondo pelago d’amore,
ove già tante navi son spezzate;

siate accorte, e tant’oltra non passate,
che non possiate infine uscirne fuore,
nè fidate in bonacce o in seconde ôre,
che come a me vi fian tosto cangiate.

Sia dal mio esempio il vostro legno scòrto,
cui ria fortuna allor diede di piglio,
che più sperai esser vicina al porto.

Sovra tutto vi do questo consiglio:
Prendete amanti nobili; e conforto
questo vi fia in ogni aspro periglio.

Il sonetto è brutto; ma ha alcuni punti misteriosi, che lo rendono interessante. Che vuol