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30 | Luigi di San Giusto |
corto e diritto, un po’ grosso, il mento rotondo, che s’indovina morbido e dolce, danno a tutta la fisonomia un’impronta di delizia viva e appassionata.
Folti capelli ondulati si bipartiscono sulla fronte alta e liscia, e il pittore li ha adornati di una ghirlanda di alloro. Un’ampia scollatura, secondo la moda del tempo, lascia scorgere un collo grazioso, magnifiche spalle, e il principio d’un seno rigoglioso.
È una creatura di forza e di vita, questa! e ben doveva essere violenta quella febbre d’amore che la condusse a morir consunta a trent’anni!
A Venezia Gaspara frequentò la società colta e frivola, nella quale il suo nome, le sue ricchezze e la sua bellezza le permettevano di brillare come una stella. Ella aveva studiato la musica, e suonava stupendamente il liuto; sapeva il greco e il latino, componeva versi all’improvviso. È naturale dunque che fosse la delizia dei ritrovi mondani, e che pur la sua casa fosse continuamente assediata da letterati, da artisti e da oziosi ammiratori.
Venezia pullulava allora di circoli letterari e di accademie, dove convenivano tutti i dilettanti di poesia, e passavano le ore in fanciullesche gare di sonetti petrarcheschi e madrigali. Gaspara frequentava il celebre ridotto del Venier e quello di Trifon Gabriele; ivi leggeva, e spesso le cantava, accompagnandole col liuto, le sue