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28 | Luigi di San Giusto |
Ma finora poco si conosce intorno ai primi anni della poetessa, e appena è noto il nome di una sua sorella, Cassandra, gentile rimatrice anche lei.
La prima e maggiore sventura nella vita di Gaspara fu certo la morte del padre, che la privò in tal modo di una guida ferma e illuminata.
La madre dovette essere di carattere o debole o leggiero, perchè da ogni atto di Gaspara appare come la fanciulla crescesse nella maggior libertà, seguendo il sogno della sua fantasia e gli impulsi di un cuore ardente e disordinato.
Altra sventura fu per lei il trasferimento della famiglia da Padova a Venezia.
La Venezia nel sedicesimo secolo!
Un turbinio giocondo, un’ebrezza di feste, una sete portentosa di piaceri, sodisfatta da un benessere materiale larghissimo, da un lusso smisurato, che avvolgeva in un nimbo d’oro la fastosa città. L’aria molle era satura di godimento; un languore di gioia si spargeva nelle vene, annebbiava i cervelli. Un profumo di lascivia, dolce, facile, pericolosa era nei festini dei ricchi, nelle conversazioni delle dame, sotto il misterioso fez delle gondole. In nessun luogo e in nessun tempo mai ci fu maggior copia di delizia, maggior desiderio e possibilità di attingere a fonti voluttuose: Amare, godere, sognare!.... questo solo era necessario! Le dolcezze della musica e della poesia, le creazioni