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la giustizia argentina 81


cinque bambini sono stati trucidati da un criollo presso Bahia Blanca, alcuni mesi fa, e un giornale argentino, che pubblicava la fotografia orribile delle vittime accatastate nel disordine tragico della morte, scriveva: «il colpevole cadrà domani in mano della giustizia per essere posto in libertà per l'influenza d'un caudillo elettorale o per la sensibilità dei giudici.» Un fatto analogo è avvenuto a Raffaela nella sera del 20 settembre passato; due italiani vennero assassinati a tradimento nel loro negoziuccio di almaceneros a scopo di furto, e i colpevoli, due gauchos, sono già liberi. Per un altro fatto consimile il ministro d'Italia, che domandava la ricerca e la punizione dei colpevoli, si sentì rispondere che la Giustizia nelle provincie è autonoma. È ancora vivo a Buenos Aires il ricordo dell'assassinio d'un povero lustrascarpe italiano compiuto dal figlio di un senatore, e quello di un distinto giovane italiano ammazzato a colpi di revolver sulla poltrona d'un teatro. Gli autori rimasero impuniti.

Quali fulmini non dovrebbe scagliare la legge per curare tanto male e così profondo?

Anche quando è buona, l'amministrazione della giustizia è così lenta, complicata e debole che riesce spesso inefficace. Per il commercio, ad esempio, rappresenta una rovina. La Nacion ha con una serie di articoli rivelato tutte le porte che la giustizia difettosa spalanca alla disonestà commerciale. Dei bancarottieri possono impunemente offrire delle percentuali ridicole a saldo dei loro debiti; hanno una frase magica per spaventare i creditori: Se non accettate mi metto nelle mani del tribunale!

Coi tribunali non si sa mai come si vada a finire!

Vi è una legione enorme di curiali, procuratori, curatori, uscieri, che nella lingua del paese sono chiamati con la espressiva denominazione di aves negras — uccelli neri. Questi corvi appollaiati intorno ai tri-

L'Argentina e gli Italiani. 6