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LE BASI

DELL’OLIGARCHIA ARGENTINA.
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Sotto grandi titoli, una mattina, non è molto, i giornali argentini avevano delle notizie di questo genere:

«San Martin, ore nove. — Un gruppo di Casaristas ha aperto il fuoco sugli avversari. La polizia, agli ordini di un commissario, rispose al fuoco. Gli assalitori si ritirarono lasciando dei feriti. A Lamadrid v’è stato un vivo scambio di fucilate.»

«Chivilcoy. — I membri dei seggi hanno dato di piglio alle armi, vi è stato un nutrito scambio di fucilate, aumentato con l’intervento della polizia. I feriti sono molti. Il fuoco durò per ben dieci minuti.»

«Pila. — Un gruppo d’Ugartisti ha attaccato il Municipio e la Commisseria. La polizia respinse l’attacco. Vi sono feriti gravi. Si spararono moltissimi colpi di remington.»

«San Fernando. — Un forte gruppo d’individui fece fuoco lungo il canale in direzione della piazza. La polizia rispose al fuoco respingendo l’attacco.»

Se si parlasse di Boeri, invece che di Casaristas e di «Polizia del Capo», invece che di semplice polizia, tutti, leggendo tali notizie, penserebbero che la guerra nell’Africa Australe non è mai stata più attiva di così.

  1. Dal Corriere della Sera del 25 maggio 1902.