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iv prefazione

dizioni nelle quali viene a trovarsi l'emigrante italiano sono migliori o peggiori di quelle che lascia? Quali sono i vantaggi o gli svantaggi diretti e indiretti che da tale emigrazione vengono alla Madre Patria? Quali i rimedi possibili ai mali? Ecco i quesiti la cui soluzione s’è imposta.

Il Governo ha creato nuove leggi sulla emigrazione, e il Commissariato di recente istituzione, presieduto e amministrato con zelo e amore, comincia a portare i suoi frutti. Ma, indipendentemente da ciò l’opinione pubblica, dalla quale tutto emana, non è restata più a lungo indifferente. I mali sono giunti a tal punto che le lontane miserie di tanti, di troppi nostri emigranti, hanno avuto un grido che è risuonato fino qui, ed ha fermato imperiosamente il nostro pensiero su quelle miserie, vecchie miserie e che ci sembrano nuove.

Il Corriere della Sera colse l'occasione della emigrazione italiana al Canada avvenuta l'anno passato, nella fine di marzo, per seguire passo passo l’odissea dolorosa di guegl’infelici strappati alle loro case dalle bugiarde lusinghe d’una speculazione infame, e abbandonati alla miseria e agli stenti. Il nostro Eugenio F. Balzan, il quale unito a quegli emigranti compì con loro il viaggio dall'Italia al Canada, ossia dall’illusione alla verità, rivelò gli inganni, gli sfruttamenti, gli abusi, i soprusi e le ingiustizie delle quali migliaia di nostri concittadini sono state le vittime; e le sue relazioni ebbero una profonda eco.

Questo nostro interessamento ci procurò l’onore d’una lettera del senatore Pasquale Villari, con la