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le nostre lettere dall’argentina 47


hanno approdato! Pensate a queste cifre, e ditemi se non è necessario e urgente che la verità sia nota. Tutti questi nostri emigranti partirebbero forse se conoscessero niente altro che le cifre dei rimpatri? Non cadrebbe la benda dai loro occhi? Il tacere è un delitto.


Le prime «lettere argentine» sono state conosciute nella Repubblica per mezzo dei telegrammi dall’Italia diretti al giornale La Prensa. Quando vi avrò detto che questi telegrammi, che poi altri giornali hanno riportato, avevano dei titoli di questo genere: Insultos à los Argentinos, Nuevas apreciaciones injuriosas. Un enemigo de l’Argentina. Opiniones falseadas, ecc., vi avrò dato un’idea del modo antipatico col quale le mie lettere sono state portate a conoscenza del pubblico.

L’opera mia dunque è stata giudicata laggiù sulla base di questi documenti: ebbene, con tutto ciò la stampa indipendente si è schierata tutta dalla mia parte. E fra la stampa indipendente debbo notare prima di tutto la stampa estera.

La Patria degli Italiani ha dichiarato che quanto avevo detto era una verità nota e ripetuta, e quando il testo delle lettere è giunto, lo ha integralmente riportato. The Standard, organo della Colonia inglese, ha detto fra l’altro:

«Queste corrispondenze potranno fare più bene della malsana massa di altre pubblicazioni la cui schifosa adulazione eccita sospetti. Siccome il paese è commercialmente, politicamente e socialmente malato, il Barzini fa bene a dirlo, dissipando così malintesi e disperdendo illusioni. Noi non crediamo che abbia calcato le ombre, poichè queste crescono invece di diminuire; l’incauto emigrante che crede