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qua e là per buenos aires | 17 |
e cerimonioso come in pieno West-End; un’eletta raccolta di gentlemen in abito da società e di ladies in décolletée. Oh! Quell’abito! Vi sono degli inglesi che vivono all’interno, in estancie lontane dal consorzio umano, soli, nella pampa, e che si mettono in frack per andare a tavola!
Quando gl’inglesi hanno voglia d’un po’ di spettacolo, si fanno concedere il Teatro dell’Opera, vi mettono in scena una produzione inglese, e loro se la recitano, se la cantano, se la ballano e se l’applaudiscono, infischiandosene del mondo intero. Giusto adesso essi danno all’Opera un’operetta popolare inglese, il «San Toy», nella quale si possono ammirare delle rispettabili ladies che ballano il passo a due con pudibonda grazia, e delle venerande misses dagli occhiali e i denti rilegati in oro, le quali, vestite da cinesi, cantano:
«Siamo le mogli dell’Imperator! |
Lettori, fuggiamo!
⁂
Due quadri a ponente della City si trova una via che per il suo aspetto ricorda il Corso di Roma: è la Calle Florida, il centro dell’eleganza bonearense. I lettori comprenderanno il significato di quei «due quadri a ponente». Essi sanno bene come Buenos Aires sia — a somiglianza di tutte le città moderne — costruita a quadrigliato; le strade, tutte eguali in modo desolante, s’intersecano ad angolo retto, alla stessa distanza, formando dei quadri: una cosa più noiosa della nebbia. Il quadro è la base delle distanze, l’unità di misura: gl’indirizzi vengono indicati così: tanti quadri a destra e tanti a sinistra e siete arrivato. Par di camminare sopra una scacchiera; infatti per andare