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224 | l'argentina e gli italiani |
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Se potessi esser certo di aver col mio povero lavoro contribuito a fare una parte minima di bene, io mi sentirei felice. Ma i mali sono tanto vasti, profondi ed antichi, che io, ponendo oggi la parola «fine» a questa mia rapida esposizione delle cose argentine, non posso sottrarmi a quel senso di amarezza e di sconforto che accascia chi sente d'aver compito un lavoro inutile, e s'accorge della sproporzione immensa fra le proprie forze e lo scopo che si era prefisso.
FINE.