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la tutela della madre patria | 207 |
lontani? quale protezione? Il comunicato del Console in questione ce lo dice. Non è colpa nostra se i legami fra la Madre Patria e gli emigrati si spezzano così facilmente?
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Quel comunicato ha un significato molto grave, perchè non rappresenta una stranezza d'un Console originale poco scrupoloso dei suoi doveri, ma è la espressione di tutto il nostro sistema diplomatico; esso espone i «principî stabiliti dal Governo del Re», esso rappresenta lo spirito della legge, è la legge. Non è quel Console che non vuol proteggere le vittime italiane dagli abusi abitudinarî delle autorità argentine; no, è la nostra legge che non li difende, che non li ha mai difesi. Il Console del quale ho parlato non ha fatto che trascrivere quello che dicono i regolamenti diplomatici; egli è in regola. Si è visto forse assediato di proteste di nostri confratelli angariati, fra tanti gridi di aiuto non ha saputo più quali ascoltare, ed egli ha scritto quella lettera. Essa in altre parole viene a dire: Ma voi credete che io possa fare del bene? credete che io possa darvi protezione, aiuto, difesa? ah, no, voi non sapete quali sono le attribuzioni del Console; esse sono queste e queste.
È vero che «è lasciato al prudente criterio di equità del Regio Console il giudicare, caso per caso, della opportunità, o meno, di interporre il proprio intervento ufficioso in favore dei reclamanti», ma quel prudente criterio è così prudente che molto di raro mette la testa fuori del Consolato, e ciò fa solo quando è impossibile farne a meno.
Da qualunque parte si vada si odono proteste con-