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178 l’argentina e gli italiani


vi ha imparato; conterà loro le leggende che essa vi ha appreso; farà sì che l'amino, poichè essa l'ama.

Ma le donne italiane che emigrano sono poche. Una gran parte dei nostri emigranti dispersi per la Repubblica Argentina si maritano con delle donne del paese, con delle criollas, spesso con delle brune chinitas figlie della Pampa, misere e fiere come i cardi delle loro pianure. Nulla d'italiano nella casa, e i figli crescono ignari della patria del padre, se non sdegnosi.

Quante volte non è dato di udire i figli d'italiani chiamare il padre loro: El viejo gringo! — Il vecchio gringo!...



Il Governo Argentino, il cui più legittimo desiderio è quello di argentinizzare gli stranieri, ha avuto paura di una possibile diffusione della lingua italiana, e l'ha combattuta. Nelle scuole superiori pubbliche argentine si impara per obbligo il francese e l'inglese o il tedesco; l'italiano no. Ciò in un paese dove vive circa un milione d'italiani, e anzi appunto per questo. Da anni un Comitato italiano a Buenos Aires, composto di buoni patriotti, domanda lo studio obbligatorio dell'italiano nelle scuole; ora è riuscito ad avere l'aderenza di tutte le principali Società italiane. L'agitazione si è fatta sentire, certo, ma udire? La nostra lingua non è trattata finora nemmeno a parità di condizione con le altre. Il nostro spirito nazionale non può esserne che depresso. Alle menti infantili appaiono la Francia, la Germania, l'Inghilterra, la Spagna, attraverso le loro letterature, come le sole nazioni degne d'essere conosciute. L'Italia viene alla coda. Tutto questo influisce moltissimo nell'animo dei figli d'italiani, i quali poi