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unioni e scissioni 171


avere la visita medica gratuita nei periodi di malattia, e una piccola pensione di un peso circa al giorno fino alla guarigione, pensione che decresce secondo norme stabilite e che in certi casi diviene minima. Riunite tutte queste associazioni bonearensi, compresa la Società di Beneficenza in una, si avrebbe un sodalizio con venticinque milioni di capitale, con settantamila soci che, pagando premî minimi, verserebbero sette milioni circa di franchi all'anno. Quante miserie sollevate, quante lacrime asciugate, quante rovine scongiurate! E sopra tutto quale forza prodigiosa non verrebbe ai nostri connazionali da questa unione d'interessi, e quale indipendenza?

Alcune delle società che ho nominato, e specialmente le più antiche, debbono essere considerate al di fuori del meschino battagliare delle ambizioni e delle rivalità. La loro colpa è quella di non aver compreso quanti danni venivano per riflesso alla Patria ed alla colonia per la loro disunione, e di non essersi modificate col volgere degli anni. Ma in compenso queste associazioni hanno prodigato tanto bene nella collettività, da esse sono partite nobili iniziative, e la loro azione, per quanto divisa, ha avuto sempre per movente l'amore all'Italia, riuscendo a mantenere più a lungo che fosse possibile i vincoli fra la Madre Patria e i suoi figli lontani.

La Società di Beneficenza da cui dipende l'Ospedale italiano, ha potuto curare sopra a quarantamila infermi, in venticinque anni; la sede dell'Ospedale, da pochi mesi inaugurata, costa tre milioni circa, e non ha nulla da invidiare alle migliori cliniche.

Undici di queste associazioni italiane di Buenos Aires, e dieci nelle provincie, hanno diritto sopra le altre alla nostra più viva simpatia e alla nostra riconoscenza, perchè mantengono a loro spese delle scuole italiane. Esse hanno compreso che solo la scuola poteva essere il mezzo per tenere vivo nella colonia il sacro fuoco