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168 l’argentina e gli italiani


è straordinariamente lusinghiero. Un distintivo all'occhiello, il diritto di prendere la parola in un Comizio o di mettere il proprio nome in fondo ad un manifesto, esercitano un'attrazione straordinaria.

Quando una società comincia a diventare troppo numerosa, subito la minoranza, priva di cariche sociali, si stacca in massa e fonda una nuova società. Molte associazioni italiane si riproducono per scissione, come i bacilli.

Da questa straordinaria quantità di associazioni l'unione non è certo cementata; è una fermentazione di rivalità, di antipatie, di ambizioni e anche d'interessi, un lavorìo demolitore, un indebolimento doloroso, una corrosione lenta e continua della compagine morale della nostra colonia.

Quando una gioia o un lutto della Nazione fanno battere all'unisono tutti i cuori italiani, quando giunge dalla Patria un grido d'entusiasmo o di dolore, allora si compie per un momento il miracolo dell'unione, allora tutte le bandiere, gli stendardi e i simboli degli innumerevoli gruppi italiani si vedono riuniti per le vie agitati dallo stesso fremito, in mezzo ad un popolo, un altro popolo italiano, che è mosso da uno stesso amore. Si ha in quel momento la visione rapida, di fronte all'imponenza della massa enorme, della irresistibile possanza della nostra unione. Ma è un momento! Il giorno dopo, la discordia ricomincia il suo triste lavoro di tarlo, che sgretola, polverizza e disperde l'anima italiana.



Non parliamo delle associazioni e dei circoli che hanno per scopo il divertimento; essi si comprendono;