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il lusso nell’argentina 109


Borsa di Buenos Aires vi sono nientemeno che quattromilacinquecento soci; una popolazione! Le grandi oscillazioni rendono più allettevole il giuoco; un solo colpo buono può essere una fortuna. Il giuoco poi per un fatale concatenamento mantiene grandi le oscillazioni. Sapendo le grandi somme che l’Argentina deve pagare all’estero, in oro, per gl’interessi dei prestiti non fosse altro, si comprende quanto il cambio fittizio fissato dalla speculazione sia rovinoso. Senza contare i disastri provocati da ogni liquidazione un po’ fuori della media prevista, senza contare la sfiducia e il discredito che vanno sempre più circondando nell’Argentina quanto è materia di finanza!

Che dire poi del giuoco vero, il giuoco classico e genuino che si fa intorno al tradizionale tavolo verde? Le bische sono innumerevoli. La città, i sobborghi, i paesi dei dintorni, i luoghi di villeggiatura e di bagni sono pieni di bische. Non ho cifre esatte sulle bische di Buenos Aires, ma si può immaginare quante mai potranno essere, sapendo che nella piccola città di Cordoba, la città detta la Santa e anche la Dotta, si conoscono quattrocentoventiquattro bische. In proporzione Buenos Aires dovrebbe averne diverse migliaia.

Sono queste bische che impensieriscono tanto oggi i Catoni della stampa, dei quali non pochi fanno come quel padre che, accorso in una casa di giuoco per sorprendervi il suo figliuolo scapestrato, e trovatolo ad un tavolo di baccarà, gli gridò con accento indignato: — Disgraziato, che fai? perchè, perchè... prendi carta sul cinque? Guarda come si fa — e si assise severamente al suo fianco.

La stampa non risparmia accuse veramente gravi e precise alle autorità che dovrebbero sorvegliare alla esecuzione della legge, la quale colpisce severamente le bische come le «casas de sport» con tasse proibitive. Ma chi ci bada? Il giornale Los Principios è