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il lusso nell’argentina 107


cieco del denaro conduce per conseguenza ad una caccia altrettanto cieca al denaro, la quale ha per forma più mite il giuoco. La questione del giuoco è così grave che ora tutta la stampa argentina unanime a grandi gridi ne invoca la estirpazione. Ma non è con dei saggi articoli di fondo che, specialmente ora, potrà svellersi la mala pianta del giuoco, i cui sottili viticchî, si può dire, avvolgono ogni anima.

La folla giuoca alla «loteria nacional» — che è una specie di lotto colossale — con un accanimento incredibile.

Le corse di cavalli offrono un altro sfogo alla manìa del giuoco. Vi sono a Buenos Aires sopra a trecento agenzie dette «casas de sport», specie di totalizzatori, dove tutti corrono a giuocare sopra i risultati delle corse che hanno luogo una volta alla settimana all’Ippodromo; e notate che queste «casas de sport» sono colpite da una tassa proibitiva di duecentomila pesos all’anno. Queste agenzie ricevono per ogni giorno di corsa 180,000 giuocate. 100,000 ne riceve il «Jockey Club» sul campo delle corse, e ciò porta ad un totale di circa mezzo milione di pesos per giornata, ossia ventiquattro milioni di pesos all’anno, eguali a sessantadue milioni di lire circa (giornale El Pais, 28 marzo). Sessantadue milioni puntati dalla sola Buenos Aires in un solo giuoco d’azzardo!



Ma il giuoco che ha le conseguenze più disastrose per il paese è quello di Borsa. Alla Borsa di Buenos Aires si giuoca accanitamente. Le oscillazioni nei cambî prodotte dalla speculazione mettono spavento; si è visto il cambio dell’oro passare da 240 (ossia che ci