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il lusso nell’argentina | 105 |
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Il lusso infesta tutti i campi, come una splendida ortica, e vegeta persino sul bilancio di Buenos Aires. La Capitale si comporta come una signora un po’ civetta, la quale comperi un cappellino che costa un occhio a chi.... lo paga, per la sola ragione che qualche amica ne ha comperato un altro. Si fanno boulevards perfettamente inutili perchè Parigi ne ha; si creano parchi e giardini dispensabilissimi per non essere al di sotto delle grandi capitali; si gettano milioni in un giardino zoologico, dove le scimmie abitano villini arabi e i leoni dimorano in tempî greci, solo per poter dire che il Zoo di Londra non è così bello; facendo un grande serbatoio d’acqua potabile si è voluto che la costruzione rappresentasse un grandiosissimo palazzo del rinascimento francese, tutto ricoperto di maioliche inglesi, spendendo due milioni e mezzo per la pura e semplice ornamentazione. Non si è mai pensato che tutta la popolazione dell’Argentina non arriva a cinque milioni e che un popolo di cinque milioni deve spendere un poco meno di quelli sette o otto volte più grandi; si è detto e scritto che Buenos Aires avendo quadruplicato il numero dei suoi abitanti in ventotto anni, «raddoppia di popolazione ogni quattordici anni», e non si è pensato all’assurdo di una tale premessa, secondo la quale fra cinquanta anni Buenos Aires dovrebbe avere dieci milioni di abitanti. Si è speso sempre basandosi sul fantastico, ipotecando un lungo avvenire, senza far mai i conti con le risorse del paese, ripetendo eternamente che il paese è vasto e ricco e che pagherà tutto. L’importante è che Buenos Aires mantenga il suo posto di «segunda ciudad latina