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l’esercito argentino | 101 |
L’Argentina deve preoccuparsi seriamente di questo esercito che le costa tanti e tanti denari, deve rintracciare le vere cause dei suoi mali e delle sue deficienze per sanarli.
E qui viene naturale il paragone fra l’esercito argentino e la marina. La marina, sorta da poco, non ha tabe originali, non ha sofferto per le vicissitudini delle ingloriose lotte politiche. Ha avuto una direzione omogenea ed una organizzazione senza troppi rimpasti, dovute alla mente del Rivadavia che fu molto coadiuvato dall’italiano Muscari. Per quanto anche qui si riscontrino errori e colpe di dolorosa memoria, tuttavia il progresso è rapido e sicuro. Una marina non s’improvvisa, perchè non bastano le navi formidabili quando mancano gli uomini da mettervi sopra: e la marina argentina ha bisogno ancora di tempo per creare tutti gli uomini che le necessitano, per non ricorrere, come ora, al personale straniero. Ma la strada che essa ha rapidamente percorso è certo una buona garanzia per l’avvenire suo.
Il paragone fra le forze di terra e quelle di mare ricorre molto sui giornali argentini. «Perchè — domandavasi giorni sono la Prensa — le nostre forze di terra decadono, mentre si migliorano invece le navali?»
Si potrebbe rispondere forse con le sue stesse parole:
«Perchè la marina ha la fortuna di stare in un campo dove non ci sono governatori, nè elezioni. La sua influenza si salva dal contagio corruttore della oligarchia, e può svolgere intanto le sue attitudini, e perfezionarsi!»