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L’ESERCITO ARGENTINO.1
Negli ultimi giorni dello scorso anno, mentre la questione argentino-cilena prendeva un aspetto minaccioso, tanto che la guerra si credeva da alcuni imminente, inviai da Buenos Aires una corrispondenza sopra l’esercito argentino. La probabilità della guerra rendeva l’argomento della massima attualità; ma nello stesso tempo poteva sembrare inopportuna la pubblicazione di critiche sopra un esercito alla vigilia forse della sua entrata in campagna, e credetti mio dovere di far sospendere quella pubblicazione.
Ora l’orizzonte è schiarito; sulla Cordigliera delle Ande brilla l’arcobaleno. Un telegramma del 1 giugno al Times comunica che una convenzione è stata stabilita fra le due Repubbliche rivali, per la quale si limitano gli armamenti navali fino alla eguaglianza delle due flotte argentina e cilena, facendo inoltre assicurazioni di politica pacifica che non possono essere accolte senza una vera soddisfazione da noi italiani. Ma gli accordi stabiliti non accennano agli armamenti terrestri, e un telegramma della Stefani da Parigi ha an-
- ↑ Dal Corriere della Sera dell’8 giugno 1902.