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la polizia argentina 91


gnazione. «C’est la Justice condamnée par les juges eux-mêmes!» — scrive nei suoi commenti Le Courrier de la Plata, organo della collettività francese.

E pensate che non tutte le vittime della polizia hanno il coraggio se non la possibilità di avanzare i loro rapporti. Pensate che vi sono tanti gridi di dolore che si perdono inascoltati nell’immensità della Pampa!

Che difesa può rappresentare per la società questa polizia che fra pochi buoni elementi contiene tanto marcio? Un giornale di Santiago del Estero — dove i reati sono comunissimi — El Siglo, giornale che cito a preferenza fra tanti perchè non tacciabile certo d’avversità al Governo — dimostra la parte che ha la polizia nello sviluppo della criminalità, non fosse altro per la sua passiva condotta di fronte al delitto, conseguenza inevitabile della sua disorganizzazione. La polizia non si cura talvolta nemmeno di eseguire le constatazioni del delitto. «La garanzia della vita e della proprietà delle popolazioni rurali — dice El Siglo — va facendosi ogni giorno più illusoria, al punto che non si prende alcuna misura per la persecuzione e la punizione dei colpevoli, i cui crimini hanno per teatro gli stessi sobborghi di questa capitale.»

El Municipio di Rosario ha scritto: «Basta percorrere i centri rurali e conversare con gli abitanti autorevoli, per darsi conto che la vita laboriosa e onorata si è fatta impossibile per il predominio degli elementi nocivi che commettono le maggiori ferocie senza che nessuno li molesti.»

Ma anche se una tale polizia proteggesse le popolazioni dai criminali, che mai le proteggerebbe poi dalla... polizia?

È giustizia riconoscere che fra le quindici polizie argentine quella di Buenos Aires è di gran lunga migliore, e rappresenta un’eccezione lodevole. Da qualche anno è stata organizzata su modelli europei. La vita internazionale della grande metropoli ha avuto un’in-