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22 giugno.
La preparazione austriaca, evidentemente iniziata da moltissimo tempo, ha fatto tesoro delle esperienze della guerra delle nazioni. Le prime trincee conquistate dai nostri, profonde, interamente protette, con delle vegetazioni abilmente riportate sulla copertura, non hanno resistito all’impeto dell’assalto. Più avanti abbiamo trovato dei baluardi di cemento armato, delle scudature di acciaio, tutte le difese della guerra di trincea, contro le quali bisogna passar dalla furia alla pazienza.
Il terreno, avanti, è disseminato di tranelli, e in qualche posizione, perchè il tiro dell’artiglieria non distrugga i reticolati, questi sono abbattuti, giacciono molli al suolo, non si scorgono; ma quando l’assalto arriva o è imminente, dall’interno delle trincee i difensori tirano delle corde, e i reticolati sorgono impreveduti e intatti.
Tavolta le trincee austriache, quando forse il fuoco della grossa artiglieria si precisa o quando occorre spostare delle truppe allo scoperto, si nascondono in un fumo di sostanze resinose. I punti più importanti, più vitali, sono così trasformati in fortezze. Agli approcci diretti