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davanti a gorizia 59


ziale. La conquista e la difesa delle due porte doveva perciò essere l’obbiettivo logico dell’azione; qui dovevano evidentemente convergere gli sforzi dei due eserciti. E alle due soglie gli austriaci hanno quindi accumulato tutte le difficoltà, tutti gli ostacoli, tutte le insidie che la loro scienza militare, perfezionata dalla lunga pratica, poteva suggerire.

Le due porte sono Tolmino e Gorizia.


A Tolmino per la vallata dell’Idria e a Gorizia per la vallata del Vipacco sboccano dunque nella valle dell’Isonzo fasci vitali di strade, che scavalcano il fiume su molteplici ponti. Questi sono i soli ponti che non siano stati ancora distrutti. È oramai un elemento d’arte militare noto anche ai ragazzi che per difendere efficacemente il varco di un fiume bisogna portarsi avanti, bisogna cioè occupare non soltanto la riva da proteggere ma prendere solidamente posizione sull’altra sponda, stabilire delle opere di arresto più lontane che sia possibile, tanto per impedire al nemico l’accesso al varco, quanto per garantire a sè stessi il libero uso del varco stesso e passare, occorrendo, dalla difensiva all’offensiva.

È appunto quello che a Tolmino e a Gorizia gli austriaci hanno fatto e che in termine tecnico si dice «testa di ponte». In questi due punti essi si sono radicati al di qua del fiume. La natura del terreno li ha straordinariamente