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58 | davanti a gorizia |
te descritte. L’Isonzo scorre in una gola profonda fino a Salcano, cioè quasi fino a Gorizia, e, da lì al mare, mentre alla destra del fiume si apre subitamente l’ampia distesa verde della pianura friulana, alla sua sinistra invece s’erge ancora, quasi senza interruzione, la montagna, ora a picco sull’Isonzo, come a Sagrado, ora discosta diversi chilometri come a Ronchi e Monfalcone. All’occhio, osservando il panorama, al di là del fiume appare tutta una barriera; c’è come una muraglia, che chiude l’orizzonte orientale, sfumando verso l’Adriatico. Le montagne
formano per così dire i bastioni di una smisurata fortezza della quale l’Isonzo e il fossato. In qualunque punto del fiume, chi vuol passare si trova di fronte questo baluardo, più o meno accessibile, spesso altissimo, scosceso, imponente.
Formidabile e semplice, nella sua linea sommaria il piano di difesa austriaco e consistito nella distruzione dei ponti, e nella fortificazione della grande barriera montana con opere di ogni genere, con multiple linee di trinceramenti e con una distribuzione sagace di artiglierie ben nascoste.
Ma la barriera è spezzata, per dir così, da due valli, per le quali passano le comunicazioni verso l’interno. La muraglia ha insomma due porte, che danno accesso alle grandi arterie stradali e ferroviarie per Lubiana, per Villaco, per Klagenfurt, il possesso delle quali è essen-