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ai piedi del carso | 49 |
che una vasta e minuziosa organizzazione di
tradimento ci cingeva, e non abbiamo perso
tempo. In quasi tutti i casi di spionaggio, le
ricerche immediate ci hanno portato a scoprire
nel raggio delle segnalazioni la presenza
di qualche uomo valido alle armi. Qualcuno
era vestito da prete.
Gli atti alle armi sono arrestati. Si tratta quasi sempre di militari austriaci. Molti confessano.
La carovana che passa è composta di questi prigionieri.
Come sbagliarsi? Sotto i travestimenti più eterocliti, il soldato austriaco si rivela. Baffi biondastri e ritorti, basette lunghe, tipi magiari, tipi tedeschi, portamento stecchito, fisionomie chiuse e dure, sguardo nemico.
Perchè non fuggano sono uniti a due a due per le braccia. Pochi fantaccini li scortano, con la baionetta inastata. I soldati che incontrano non dicono niente, guardano con disprezzo la processione sinistra e proseguono il loro cammino. Ma un conducente romano non resiste, e dall’alto del suo cavallo interpella un prigioniero che ha una faccia da feldwebel classico: Hai finito de fa la guerra cor lanternino?
Ha finito, sì, e alle spie che non sono state ancora acciuffate l’esasperata vigilanza dei soldati rende molto difficile il compito. Ma ve ne