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“morale altissimo„ | 21 |
Dei frammenti calpestati e informi. Un furore d’uragano e passato. Nulla lo avrebbe trattenuto.
In varie zone montuose, come sull’altipiano di Asiago, le nostre truppe avanzarono, in quel primo giorno, sotto al fuoco di grosse artiglierie da fortezza. Non si vide un’esitazione. Quei soldati nuovi al combattimento salutavano le esplosioni con esclamazioni ironiche. E andavano avanti.
Le operazioni di quel primo giorno, i bollettini dello Stato Maggiore l’hanno detto, non furono che una correzione di fronte, la quale, contrariamente al senso del linguaggio ufficiale dei nostri nemici, si operava in avanti. Ma il fuoco che allora si accese nell’anima italiana non si estingue più, perchè non è un fuoco nuovo. C’è stato sempre, noi ne sentivamo il tepore sotto la cenere. Un soffio sublime ha dissipato le scorie e la gran fiamma s’è levata e ondeggia alta. Tutta la frontiera ne divampa. Abbiamo una troppo grande eredità di eroismo e di gloria per non ritrovarla intera nell’ora inebbriante della nostra lotta più santa contro l’eterno oppressore.
No, eterno no! Lo scampanìo delle chiese friulane suonava i primi rintocchi del suo funerale.
Ho narrato del primo giorno, del primo slancio, perchè il resto deve rimanere ancora segreto. Ma v’è lo stesso cuore di quell’ora di