Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
le fasi della guerra intorno a tolmino | 339 |
tre le strade sono deserte e nessun essere vivente
si muove nella vallata, entro quei canali
delle truppe forse si spostano. Poco più a sinistra
sono i nostri incamminamenti, sulla riva
del fiume, immensi zig-zag dai bordi bianchi
di sabbia appena scavata, i quali conducono
lo sguardo verso un grandioso intreccio di trincee
sui valloni del Vodil, all’altra riva.
Sui bordi d’ogni balza, le posizioni della difesa; poco sotto, a qualche decina di metri, le nostre, che assaltano, che s’insinuano, che spingono avanti i loro parapetti, con quel sovvolgimento di terra dei formicai calpestati, quando gl’insetti scavano furiosamente la loro strada. Da là veniva più serrato e più sovente lo scoppiettare della fucilata. Tendevamo lo sguardo verso la lotta invisibile, instintivamente, ossessionati dalla paurosa apparenza di deserto del campo di battaglia.
Cercavamo un uomo, lungo gli approcci, sulle trincee, nei villaggi che cadono in rovina, presso ai cascinali senza tetto, anneriti dalle fiamme, cercavamo un uomo la cui vista disperdesse in noi il senso di quella solitudine soprannaturale che diveniva a poco a poco angosciosa come un incubo.