Pagina:Luigi Barzini - Al fronte (maggio-ottobre 1915).djvu/328

300 monte nero


nuove. Così l’attacco dei tirolesi ci portò ancora verso il nord. Il 23 giugno ci piantavamo definitivamente sulle pendici orientali dello Javorcek. Vedevamo finalmente Plezzo sotto di noi, a quattro o cinque chilometri. Quel giorno stesso la nostra artiglieria iniziò il tiro sulla conca di Plezzo.

Lo Javorcek, tutto coperto di boschi, è l’ultima montagna al nord del sistema del Monte Nero, e sovrasta Plezzo da sud-est. Risalendo l’Isonzo da Caporetto, avevamo fin dai primi giorni occupato senza troppa fatica le creste del Polonnik, che dominano Plezzo da sud-ovest, e intorno alle falde del quale l’Isonzo gira, fa un gomito brusco e rimonta ad angolo acuto verso levante, per attraversare la conca di Plezzo passando ai piedi dello Javorcek. L’occupazione della Sella Prevala, alla testata della Valle Raccolana, eseguita all’inizio delle ostilità, ci aveva portato ad affacciarci anche da occidente sugli altissimi bordi della conca di Plezzo. Alla fine di giugno il nostro investimento intorno a Plezzo si delineava dunque a semicerchio sull’anfiteatro delle alture. Qui le nostre operazioni sull’alto Isonzo davano la mano, per così dire, a quelle della Val Raccolana, e della Val Dogna, di cui abbiamo parlato in un precedente capitolo.

Gli austriaci, che avevano lasciato gran parte di questa zona ancora scoperta alla manovra, sperando di difenderla con azioni di mo-