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il passo di montecroce 267


il morto, la trincea austriaca era stata attaccata, conquistata, spogliata.

Perchè gli austriaci tirano sui raccoglitori di feriti e di cadaveri? Nulla può indurli al rispetto della croce rossa. Uno dei nostri cappellani, dopo un combattimento, uscì dalle trincee del Freikofel in paramenti sacri, le braccia levate, per chiedere al nemico di lasciar prendere i morti. Fu preso a fucilate anche lui. Fremendo di sdegno i nostri hanno visto più volte gli austriaci massacrare a colpi di fucile e di granata i loro stessi feriti, che strisciavano penosamente gemendo verso le loro trincee. Non è forse ferocia; probabilmente è allarme. Sono in uno stato di agitazione evidente, di ansia, di sospetto, di timore. Non discernono, non capiscono, sono turbati, vedono in ogni cosa un tranello, nel prete immaginano un lanciatore di bombe travestito, nel rampare d’un ferito scorgono l’avvicinarsi subdolo di un assalitore, l’angoscia di una aspettativa mortale non lascia posto per altri sentimenti, tirano su tutto quello che si muove, sulle ombre, sulle apparenze, e tirano anche sui morti, perchè non li ricordano più, o perchè li credono finti morti e fissandoli par loro che si spostino, lentamente, insensibilmente, nell’ombra.

Nessun attacco di queste truppe, anche contro forze che per un periodo furono numericamente inferiori, è mai riuscito. Non li abbiamo ricordati tutti questi attacchi, ostinati, san-