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il passo di montecroce | 263 |
Il 22 giugno, proprio durante gli assalti austriaci, occupavamo la cresta fra il Pizzo Collina e lo Zellonkofel, il monte che, simmetrico al Pal Piccolo, sta a ponente del Passo di Montecroce. Zellonkofel e Pal Piccolo sono come due gigantesche sentinelle, una da una parte e una dall’altra del Passo. Il 25, la cima stessa dello Zellonkofel fu presa da noi. La soglia di Montecroce era definitivamente chiusa al nemico.
Gli austriaci tentarono il giorno dopo di sloggiarci. Respinti, impiegarono il giorno 27 a spostare artiglierie; il 28 bombardarono lo Zellonkofel con tutti i calibri, poi lo assalirono ancora. Respinti, si volsero di nuovo, all’altro pilastro del Passo, al Pal Piccolo. Nella notte del 30, alla luce dei proiettori e dei razzi illuminanti l’ondata dell’assalto si abbattè sulle nostre trincee, con granate a mano e bombe asfissianti. L’onda s’infranse e ricadde.
Noi ci eravamo anche impadroniti del Passo di Volaia e del Passo di Valentina, che si trovano a ponente del Montecroce. Il nostro allineamento si estendeva e si piantava solidamente sulle posizioni più forti. Il 1° luglio facevamo ancora un piccolo passo avanti dalla cima del Pal Grande; scendendo sul declivio scacciammo il nemico dalla trincea avanzata. Gli austriaci fecero sforzi disperati per riprenderla. Tentarono l’assalto nella notte stessa; poi alla