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il passo di montecroce 253


La lotta si accanisce in questa aspra regione perchè c’è il Passo di Montecroce. La valle austriaca dell’Anger e quella italiana di Montecroce sono in comunicazione. La catena rocciosa del Freikofel ha un taglio profondo nel quale una buona strada si snoda. Per questa strada si può scendere dal Gail al Tagliamento. Padroni del Passo di Montecroce, gli austriaci potrebbero premere verso gli sbocchi che conducono, per le valli del But, del Degano e del Tagliamento, alle retrovie del nostro esercito operante sull’Isonzo. Non andrebbero lontani, ma farebbero sentire una pesante minaccia sul nostro fianco.

Per aprirsi la via di Montecroce non hanno risparmiato sforzi. Avevano preparato numerose strade militari, avevano creato nella zona del Passo un vero campo trincerato, e fin dall’inizio della guerra, concentrate truppe e artiglierie in quantità preponderanti, hanno tentato di forzare il varco. L’azione su questo settore ha avuto tre periodi distinti: offensiva austriaca e resistenza nostra; controffensiva italiana e conquista delle vette; equilibrio. Noi non vogliamo avanzare, siamo sulla frontiera naturale, non reclamiamo terre al di là, e non vogliamo disperdere energie in obbiettivi strategici di secondario valore.

Ma la lotta non si acquieta. Gli austriaci tornano e ritornano all’attacco, tentano e ri-