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238 la lotta dei colossi


cando dei passi, allacciano le due valli. La Forcella è uno di questi valichi. Tutta la cresta fu subito occupata dai nostri, ma la Forcella, più in là della frontiera, era stata solidamente fortificata dagli austriaci, da tempo prima della guerra, e la tenevano con una risoluzione che indicava l’importanza da essi annessa alla posizione.

La importanza derivava sopra tutto dal fatto che dalla Forcella di Cianalòt, per il vano lasciato da due vette rocciose, si osservava una parte della Val Dogna, paralizzandovi ogni azione. La Forcella è un’insenatura fra i Due Pizzi — due punte: il Pizzo Occidentale e il Pizzo Orientale — e il monte Pipar. Gli austriaci, oltre all’insellatura, occupavano il Pizzo Orientale. Noi avevamo l’Occidentale, avevamo il Pipar, alto, dirupato, vicino al Pizzo Orientale, e, vicino al Pizzo Occidentale, avevamo la così detta Tana degli Orsi, una montagna rocciosa, grigia, nella quale si aprono caverne tenebrose capaci di dar ricovero ad intere compagnie, e che le tradizioni della valle, eternate nel nome, indicano come gli ultimi rifugi del gigantesco orso nero delle Alpi la cui razza è scomparsa.

Vista dal fondo della valle, pieno di un selvaggio arruffìo di boschi, la Forcella del Cianalòt appare come un ripiano, una specie di parapetto oscuro fra i pilastri delle vette. È vicino; il fuoco di fucileria austriaco batteva