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nella valle di sexten 223


gere larghe sagome di possenti costruzioni; erano muraglioni bassi, enormi, massicci, coronati da spalti, alcuni quasi sulla valle, altri eretti più in su verso la spalla del monte, con un collegamento capriccioso di altre muraglie, di altre costruzioni minori. Era il famoso forte Hensel.

Quello che si vedeva costituiva i rafforzamenti del forte. Le spianate della fortezza si appoggiavano a quelle mura ciclopiche, solide come la roccia: due spianate, una in basso, una in alto, sotto le quali il forte affossava le sue parti più vitali. Le muraglie servivano anche da trinceramenti. Erano bucate da feritoie a ranghi molteplici, dalle quali, occorrendo, si potevano affacciare piccole artiglierie. Quattro ranghi di feritoie sovrapposti si allineavano sul muraglione più vicino alla strada.

Il forte Hensel era doppio, aveva appunto la parte alta e la parte bassa, unite da cortine e da strade coperte. Si immaginino dei giganteschi edifici sepolti, dei quali non si scorga che la sommità, verdeggiante di terrapieni erbosi come se essa fosse sorta dalla terra sollevando interi lembi di prato. Il bosco aveva mascherato in parte il resto. Non si vedevano dalla ferrovia gli oscuri emisferi delle cupole di acciaio dei grossi pezzi, due sulla parte bassa e due sulla parte alta, e non si vedevano yutti quei bizzarri comignoli dei quali