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210 nella valle di sexten


Platzwiese e di Landro a difesa degli sbocchi da Cortina e da Misurina, gli austriaci avevano sbarrato la valle di Sexten con due forti principali e infinite opere minori: un forte ad oriente della valle, sulle pendici del monte Helm, il forte di Mitterberg, ed uno ad occidente, il forte di Heidick.

Contro queste due opere maggiori verso la metà di luglio la nostra artiglieria da posizione aprì il fuoco, sistematicamente, devastandole. Ma anche qui gli austriaci hanno ricorso alla tattica di disarmare i forti che vedevano condannati e di trasportarne i cannoni su posizioni campali, da lungo tempo preparate con solide piattaforme riunite da strade coperte.

È meraviglioso come si sia potuto avanzare su territorio di conquista in mezzo a difficoltà che appaiono quasi insuperabili, opposte dal terreno e dal nemico, il quale ha fatto dell’intera valle di Sexten tutto un sistema di trinceramenti in calcestruzzo. Non vi è una linea di difesa, ve ne sono cento. Le trincee, precedute da reticolati, da fossati, da mine, percorrono i declivi in tutti i sensi. Le artiglierie si sono accumulate in agguato dietro ad ogni dosso, e battono le creste.


La lotta, qui pure, cominciò con una conquista di vette. Dopo aver visto le gole dolomitiche, dominate dalle rocche mostruose delle nude montagne turrite, la valle Pàdola ci è