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160 fra i torrioni delle dolomiti


è anche un posto di osservazione eccellente, che piomba il suo sguardo nelle nostre retrovie.

La nostra azione ha tessuto una rete di operazioni offensive intorno al Col di Lana, prima di attaccarlo. Ci spingemmo subito a prendere cime e passi, affacciandoci da ogni parte, comparendo sui fianchi dei colli, conquistando vette, aprendo strade, permettendo alle nostre artiglierie pesanti di arrivare su posizioni inaudite, dalle quali hanno aperto il fuoco contro i forti austriaci eretti sulla zona del Cordevole. Avemmo notizia il sei luglio del primo bombardamento sistematico delle opere di Corte e della Tagliata Tre. Altri forti erano bombardati presso Falzarego.

Gli austriaci tentarono replicatamente di scacciarci dalle nostre posizioni avanzate, di spezzare la catena delle nostre operazioni, ma non riuscirono mai. Attaccarono il 9 luglio, per due volte, durante la notte, le nostre forze alla testata al vallone Franze, cioè delle forze che si avvicinavano da nord-ovest al Col di Lana. Attaccarono sull’aspro vallone di Travenanzes fra le Tofane, il 23 e il 27 luglio. Il 29 attaccavano di notte, di sorpresa, le cime di Pescoi e il Sasso di Mezzodì, a ponente del Col di Lana, del quale eravamo già parzialmente in possesso.

Fu il 16 luglio che la nostra fanteria conquistava alla baionetta le prime pendici del monte. Visto dall’immenso gradino, tutto chia-