Pagina:Luigi Barzini - Al fronte (maggio-ottobre 1915).djvu/179


una maestosa battaglia di fortezze 151


su molte di quelle posizioni le piazzole per le grosse artiglierie erano già pronte.


Non tutte quelle strade sono finite; alcune erano ancora in lavorazione, altre erano appena tracciate, quando la guerra è scoppiata. Nessuna carta le segnala. Esse compongono tutto un sistema che rivela il piano austriaco di aprirsi il passo su Feltre sfondando le nostre barriere della Valsugana.

E mentre si apprestavano le strade per le grosse batterie da assedio, piccoli paesi della montagna, di quattro o cinquecento abitanti, vedevano fra le loro mura sorgere enormi panifici elettrici, d’una modernità insuperabile, capaci di fornire da dieci a ventimila razioni di pane ognuno. Ve n’è a Pieve di Tesino, ve n’è a Canal San Bovo, ve n’è a Fiera di Primiero, cioè ad ogni nodo di strade, ad ogni sbocco di valle. Quali masse erano destinati a nutrire? Ora essi fanno il pane per le nostre truppe.

L’Austria preparava l’invasione meticolosamente, metodicamente, con quella cura del dettaglio di chi può prendersi tutto il tempo necessario per studiare e per operare, eliminando ogni rischio, organizzando il colpo sicuro, contando di poter scegliere il suo momento. Fortunatamente non lo ha scelto lei.

La grande strada militare porta attraverso paesaggi melanconici e grandiosi dell’alta mon-