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150 una maestosa battaglia di fortezze


vente si muove intorno alla chiesuola lontana. Per tutto è quiete, silenzio, immobilità. Non uno spolverìo di marcia o di convogli in movimento sulle strade più remote. Gli austriaci si sono ritirati dopo l’ultimo combattimento, lasciando qualche piccolo reparto sulle colline, a ponente di Borgo, da dove cannoneggia. E ritirandosi hanno fatto saltare altri ponti. Fino a Roncegno si sono viste brillare le mine. Questa fretta d’interrompere la viabilità denota uno stato singolare di allarme.

Dalla Valsugana, nelle vicinanze di Borgo, si diparte a Strigno una strada nuova, arditissima, che valica passi difficili, s’inerpica con mille giravolte sulle falde di montagne dirupate, e va da valle a valle, parallelamente alla frontiera, fino a Fiera di Primiero a congiungersi con la grande strada della valle di Cismon. È una strada militare magnifica che l’Austria ha costruito con uno sforzo gigantesco, quale soltanto una volontà definitiva poteva determinare, e il cui valore spaventa. Percorrendola noi abbiamo la misura del pericolo immenso che ci minacciava.

Questa grande e comoda via, che rendeva praticabile ai movimenti delle forze austriache la parte più aspra, impervia e selvaggia di quella zona di frontiera, ha ramificazioni verso la parte nostra, ha derivazioni che salgono a delle vette. Salgono tortuosamente a vette dalle quali i nostri forti si dominano, e